Il polimero del mese: Polivinilcloruro clorinato (PVC-C)
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Il polivinilcloruro (PVC) trova oggi applicazione in un’ampia serie di settori civili e industriali. Merito delle sue proprietà che possono essere ingegnerizzate intervenendo chimicamente sulla sintesi del polimero e aggiungendo opportuni additivi.

Oltre al polivinilcloruro non plastificato (PVC-U), trova ampia applicazione nel settore idraulico e nel convogliamento di fluidi il cosiddetto polivinilcloruro clorinato (PVC-C). Questo materiale, conosciuto anche come polivinilcloruro surclorato, viene prodotto a partire dal comune PVC attraverso una reazione di clorazione che consente di collocare un maggior numero di atomi di cloro lungo la catena polimerica; si caratterizza quindi per una maggiore presenza di cloro all’interno della sua struttura.

Questa piccola modifica chimica permette di ottenere una maggiore resistenza alle alte temperature,  una superiore inerzia chimica e una maggiore resistenza meccanica rispetto al PVC classico o non plastificato. Queste caratteristiche tecniche gli consentono di “competere” con i più costosi polivinildenfluoruro (PVDF) e politetrafluoroetilene (PTFE) e di rappresentare una delle alternative più economiche nella costruzione di sistemi di tubature o valvole per il convogliamento di fluidi aggressivi.

Il PVC-C è in grado di lavorare fino a temperature superiori ai 90 °C e può essere quindi il materiale risolutivo sia per la costruzione degli impianti idraulici di centri termali che, più in generale, per il trasporto di acqua calda in pressione.

Inoltre la sua inerzia chimica ai processi di sanificazione e disinfezione a base cloro, lo rende particolarmente sicuro per inibire la proliferazione di agenti virali come ad esempio la legionella ed è quindi ideale per garantire la sicurezza igienico-sanitaria nelle strutture ospedaliere, nell’edilizia Pubblica e nella cantieristica navale.

La sua resistenza alle alte temperature combinata con un’elevata compatibilità chimica lo rende adatto anche per applicazioni in impianti di industrie chimiche e manifatturiere per la gestione di fluidi chimici acidi e soluzioni alcaline concentrate.

Rispetto ad altri materiali si caratterizza anche per una bassa conducibilità termica. Questo significa che è in grado di limitare la dispersione di calore nei liquidi trasportati.

La scarsa conducibilità termica potrebbe rendere il PVC-C un materiale decisivo nella cosiddetta transizione ecologica. Potrà, infatti, trovare applicazione in tutti quei settori in cui sarà sempre più importante un buon isolamento termico.

La presenza di una maggiore quantità di cloro all’interno della struttura polimerica del PVC-C garantisce inoltre una bassa propagazione di fiamma rendendola quindi una soluzione particolarmente efficiente in caso di incendio, in grado di assicurare i migliori standard di sicurezza sia nell’ambito dell’edilizia residenziale e pubblica sia nell’ambito industriale e della cantieristica navale.

Il PVC-C è la dimostrazione che una piccola modifica nella struttura chimica di una sostanza può essere sufficiente per avere proprietà nuove e tecnicamente più elevate.