Plastica: il futuro è nel riciclo
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Confrontando plastica e metallo sotto il profilo della densità e della lavorabilità abbiamo visto che i materiali polimerici offrono interessanti vantaggi sia sotto il profilo economico che ambientale.

Nell’evoluzione dei sistemi di produzione verso una maggiore sostenibilità, la plastica, contrariamente al pensiero comune, rappresenta una scelta vincente.

Tra le soluzioni maggiormente utilizzate per le applicazioni in ambito di trasporto fluidi i sistemi termoplastici prevarranno grazie ad alcune caratteristiche, come per esempio la bassa densità e la conseguente maggiore leggerezza del materiale, che permette di ridurre i costi relativi alla movimentazione (sia trasporto sia gestione a terra), favorendo un impatto ambientale positivo; infatti, un peso inferiore genera un minor consumo di carburante e una conseguente minor quantità di anidride carbonica rilasciata nell’aria.

Il riciclo chimico della plastica

Altro tema fondamentale in termini di sostenibilità è la riciclabilità. Le ricerche sui materiali e sui processi si stanno focalizzando sulla possibilità di rendere la plastica facilmente riciclabile in modo continuativo.

Numerosi gruppi e istituti di ricerca stanno concentrando i loro sforzi proprio per sviluppare l’applicazione del riciclo chimico sulle materie plastiche.

Se nel riciclo classico o meccanico si agisce sul materiale scaldandolo per darle una nuova forma, nel caso del riciclo chimico si lavora direttamente sulla chimica delle molecole polimeriche ricavandone una nuova materia prima. L’idea è semplice quanto innovativa. I materiali polimerici da riciclare vengono inseriti all’interno di un reattore in presenza di un opportuno catalizzatore. Qui per effetto della temperatura e della catalisi le molecole polimeriche subiscono una reazione chiamata cracking. In pratica le lunghe catene polimeriche vengono sottoposte a un processo di rottura che consente di ricavare intermedi a un più basso peso molecolare. Si tratta di una tecnica già ampiamente utilizzata in ambito petrolifero tramite cui è possibile ricavare molecole a basso punto di ebollizione dagli scarti della prima raffinazione del petrolio.

Questa nuova tecnologia consentirà di ricavare dalla plastica usata i monomeri alla base della sintesi dei vari materiali polimerici, consentendone una piena riciclabilità. I rifiuti plastici, di qualsiasi tipo, potrebbero quindi essere raccolti e degradati all’interno dei reattori per il riciclo chimico. Da qui si otterranno miscele di sostanze che, ulteriormente raffinate, entreranno nei reattori per la sintesi delle molecole polimeriche.

Le ricerche e i test in questo settore sono così promettenti che potrebbero avviare un cambio di prospettiva sulle discariche. Infatti, se la produzione di materie plastiche a partire dai monomeri ricavati dal riciclo chimico diventerà prassi comune, le discariche, da problema ambientale, potrebbero trasformarsi in vere e proprie risorse disponibili e utilizzabili, fornendo materiale per i forni di cracking catalitico.

Il riciclo chimico rappresenta una delle frontiere della ricerca nell’ambito dei materiali polimerici e promette di portare una vera e propria rivoluzione e potrebbe rappresentare il tassello mancante per una vera economia circolare delle materie plastiche.

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